Perché acquistare link building da una piattaforma non è una buona idea

Perché acquistare link building da una piattaforma non è una buona idea

Viola le linee guida di Google

Google vieta espressamente l’acquisto di link con l’obiettivo di manipolare il posizionamento nei risultati di ricerca. Secondo le Search Essentials di Google, i link devono essere guadagnati in modo naturale tramite contenuti di valore e menzioni spontanee, non acquistati.

Se una piattaforma offre servizi di link building che includono l’acquisto di backlink su blog, directory o reti private senza controllo editoriale, si tratta di link scheme, ovvero pratiche penalizzabili. Gli algoritmi di Google (in particolare Penguin) sono progettati per individuare e punire questo comportamento.

Una volta penalizzato, il tuo sito potrebbe perdere drasticamente posizioni nei risultati o, nei casi peggiori, essere rimosso dall’indice.

La qualità dei link acquistati è spesso scarsa

Molte piattaforme di link building si affidano a fonti con bassa autorità: blog network privati (PBN), domini scaduti o content farm senza traffico reale. Questi link non portano valore concreto e possono anche danneggiare la reputazione del tuo sito.

Ad esempio, un backlink da un blog generico con contenuti riscritti e zero interazione utente non trasmette alcuna autorevolezza e può essere segnalato come spam.

Inoltre, spesso i fornitori rivendono gli stessi domini a decine di clienti, creando schemi facilmente riconoscibili dagli algoritmi di Google.

Effetto temporaneo e insostenibile

Anche se i link comprati possono offrire un boost momentaneo nel ranking, non sono una strategia duratura. Appena Google aggiorna l’algoritmo o individua i siti che ti linkano come sospetti, il traffico può crollare.

La rimozione dei link tossici e il recupero delle posizioni perse richiedono tempo e risorse. In alcuni casi, servono mesi di lavoro per pulire il profilo backlink tramite il Disavow Tool.

Costi elevati per risultati scarsi

Alcune piattaforme chiedono centinaia di euro per un singolo link su siti definiti “ad alta DA” (Domain Authority). Ma il DA è una metrica di terze parti, non è un fattore ufficiale di ranking, e spesso non riflette né la qualità né la pertinenza reale.

Se il link non è contestuale al tuo settore o pubblico, è quasi sempre uno spreco di soldi. Potresti spendere migliaia di euro per link che non portano né traffico né benefici SEO.

Rischio per la credibilità del tuo brand

Se il tuo sito viene associato a portali di bassa qualità, potresti perdere fiducia agli occhi degli utenti e dei motori di ricerca. Un utente che arriva da un sito spam potrebbe uscire subito dalla tua pagina, aumentando il bounce rate e danneggiando l’immagine del tuo brand.

Questo è particolarmente critico per piattaforme che si basano sulla fiducia, come siti e-commerce, tool SaaS, progetti in ambito salute o finanza.

Mancanza di rilevanza contestuale

Google valuta non solo il link, ma anche il contesto da cui proviene. Un backlink da un sito tematicamente affine, con anchor text naturale e contenuto pertinente, è molto più efficace.

I link comprati tramite piattaforme, invece, sono spesso inseriti in articoli generici, fuori contesto e con formattazioni sospette. Questo riduce il valore SEO e può insospettire gli algoritmi.

Rischi legali ed etici

Acquistare link senza segnalarli come sponsorizzati può violare normative locali in tema di pubblicità. Inoltre, se hai partner, affiliati o obblighi contrattuali di trasparenza, potresti infrangere i tuoi stessi accordi.

Sul piano etico, pratiche di questo tipo compromettono l’affidabilità a lungo termine della tua strategia digitale. In settori regolamentati come gioco, finanza o salute, può avere conseguenze gravi.

Porta dipendenza e stagnazione

Basare la propria strategia SEO sull’acquisto di link porta a una dipendenza da scorciatoie inefficaci. L’algoritmo di Google evolve continuamente, e quello che oggi funziona, domani può penalizzarti.

Intanto, i tuoi competitor che investono in contenuti, UX e digital PR stanno costruendo un’autorità reale e duratura. Nel lungo periodo, vinceranno loro.


Cosa fare invece di acquistare link?

Crea contenuti di valore: Guide, ricerche originali, video e articoli approfonditi attirano link in modo naturale.

Fai outreach strategico: Contatta blog, giornalisti e influencer del tuo settore per collaborazioni editoriali o guest post.

Ottimizza l’esperienza utente: Un sito veloce, responsive e ben organizzato migliora le performance SEO e l’engagement.

Usa PR e social media: Promuovi la tua piattaforma su Facebook, LinkedIn e community online per ottenere visibilità e link spontanei.

Monitora il profilo backlink: Con strumenti come Ahrefs, Moz o SEMrush controlla i link in entrata e disconosci quelli tossici prima che causino danni.