Etica manipolata: quando il marketing sfrutta le tue virtù per danneggiarti

Etica manipolata: quando il marketing sfrutta le tue virtù per danneggiarti

Il nuovo volto della manipolazione: etico, inclusivo e “umano”

Nel mondo business-oriented di oggi, la parola chiave è valori. Ogni azienda “etica” dice di valorizzare le persone, di credere nella diversity, nell’inclusività, nella responsabilità sociale.Ma sotto la superficie, si è sviluppata una forma subdola di manipolazione: usare le virtù dell’individuo — senso del dovere, spirito di squadra, etica del lavoro — per ottenere performance sempre più alte, senza compensi adeguati e senza spazi di autonomia reale.

Non è più il controllo con la minaccia. È il controllo con l’ispirazione. Ma il risultato è lo stesso: sei più utile […] Read more

L’Iran cliente di Trump mentre Cina e Russia restano a guardare

L’Iran cliente di Trump mentre Cina e Russia restano a guardare

Il bluff cinese: troppa prudenza, pochi fatti

La Cina, pur avendo forti legami commerciali con l’Iran e seri interessi energetici nel Golfo, ha giocato una partita molto cauta . Nessun intervento militare, nessuna pressione efficace: solo dichiarazioni diplomatiche e una proposta di risoluzione all’ONU.

Risultato: l’accesso ai flussi energetici è protetto, ma la Cina non ha guadagnato influenza né come potenza politica né come difensore strategico. Sul campo, la “grande potenza emergente” è rimasta in disparte.

La Russia di Putin tradita dai numeri

La Russia, nonostante il Trattato di partenariato firmato con Teheran nei mesi precedenti, ha offerto a livello bellico solo parole . […] Read more

Iran? Una tigra di carta

Iran? Una tigra di carta

Viviamo in un’epoca in cui l’analisi geopolitica è diventata uno spettacolo di superficie. Nei talk show, nei podcast improvvisati, persino nelle aule universitarie, si moltiplicano analisti che confondono la complessità con la retorica, la realtà con il racconto ideologico.

È grazie a questa pigrizia intellettuale, mascherata da spirito critico, che si sono costruite nel tempo vere e proprie tigri di carta: potenze dipinte come invincibili, lucide, temibili — e poi rivelatesi, alla prova dei fatti, profondamente disorganizzate, corrotte, incapaci di reggere un conflitto moderno.

L’Iran, incensato per anni come il gigante nucleare dell’Oriente, ha mostrato limiti […] Read more

I filosofi dietro il pensiero woke: radici critiche di un’ideologia contemporanea

I filosofi dietro il pensiero woke: radici critiche di un’ideologia contemporanea

Dall’economia alla cultura: l’eredità di Marx e della Scuola di Francoforte

Alla base del pensiero woke c’è una genealogia che affonda le radici nel Marxismo critico. Sebbene il woke moderno si concentri più su identità e cultura che su economia e classe, l’idea che la società sia strutturata da rapporti di potere che vanno smascherati nasce proprio da Karl Marx. La nozione di “coscienza critica” e la visione dialettica del conflitto sono i primi mattoni teorici.

Successivamente, la Scuola di Francoforte, con pensatori come Herbert Marcuse, elabora una critica culturale più sofisticata: non è solo il capitale a […] Read more

Trump e la psicopatologia della sinistra estetica: antropologia dell’odio liberal

Trump e la psicopatologia della sinistra estetica: antropologia dell’odio liberal

La sinistra estetica, dopo aver perso ogni legame autentico con la classe operaia, ha trovato nei migranti, nelle minoranze sessuali e nei gruppi identitari una nuova base simbolica. Ma dietro la retorica dell’inclusività, si nasconde un meccanismo cinico: anche queste categorie vengono sfruttate, non sul piano economico ma su quello politico. Non sono davvero ascoltate, ma strumentalizzate. Diventano bandiere da sventolare, non persone da rappresentare. Il loro dolore serve a costruire narrative morali, non soluzioni. La sinistra che un tempo parlava il linguaggio del lavoro, oggi recita quello del vittimismo selettivo, usando le minoranze come leva per tornaconti […] Read more

La guerra in Iran e il ritorno degli USA alla deterrenza attiva

La guerra in Iran e il ritorno degli USA alla deterrenza attiva

Attaccare e colpire duramente un attore regionale come l’Iran – ben armato, protetto da reti di proxy e alleato di Russia e Cina – dimostra che gli Stati Uniti sono pronti a usare forza militare reale, non solo sanzioni o retorica. È un segnale chiaro a Mosca e Pechino: “se interveniamo qui, potremmo intervenire anche altrove”.

Colpire un alleato strategico del blocco russo-cinese

Iran è uno snodo fondamentale dell’asse anti-occidentale. Fornisce petrolio alla Cina, droni e proxy alla Russia. Indebolirlo significa indebolire il sistema di alleanze ostile agli USA, mandando un messaggio: nessuno dei vostri partner è intoccabile.

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Il privilegio di sputare nel piatto in cui si mangia

Il privilegio di sputare nel piatto in cui si mangia

In Europa e negli Stati Uniti c’è una parte dell’opinione pubblica che si definisce progressista. Sfila ai Pride, parla di diritti, di inclusione, di giustizia sociale. Ma poi, nella stessa manifestazione, sventola bandiere di Hamas, difende la Cina comunista, giustifica l’Iran teocratico e chiude un occhio su ogni abuso, purché venga commesso da un nemico dell’Occidente.

Questa non è sinistra. È un cortocircuito ideologico. È ipocrisia. Ed è pericolosa.

Difendono i diritti solo quando fa comodo

Come si può parlare di libertà e allo stesso tempo sostenere movimenti che reprimono brutalmente le minoranze?Come si può difendere i […] Read more

Non è colpa degli ebrei se sei un fallito: l’antisemitismo come fuga dalla responsabilità personale

Non è colpa degli ebrei se sei un fallito: l’antisemitismo come fuga dalla responsabilità personale

Fascisti e comunisti, pur urlandosi contro, condividono un veleno: l’antisemitismo. Non è ideologia, è il rifugio di chi si sente un fallito e cerca un capro espiatorio per la propria frustrazione. Odiano l’ebreo perché vedono in lui il successo che non hanno.

Jordan Peterson ha affrontato il tema dell’antisemitismo in più occasioni, specialmente da una prospettiva psicologica, archetipica e simbolica, piuttosto che solo storica o sociologica. Per lui, l’antisemitismo non è soltanto un pregiudizio etnico o religioso, ma esprime una forma distorta e patologica di risposta a dinamiche profonde dell’animo umano, specialmente legate all’invidia, al risentimento e alla paura […] Read more

Da Ulisse ai conflitti moderni: total war e inganno strategico

Da Ulisse ai conflitti moderni: total war e inganno strategico

L’ingegno di Ulisse: le radici del deception warfare

Nell’Iliade e nell’Odissea, Ulisse è emblematico per la sua astuzia più che per la forza bruta. Il celebre stratagemma del Cavallo di Troia rappresenta uno dei primissimi esempi di deception warfare: un’ingegnosa burla che sfrutta l’inganno per superare difese apparentemente inespugnabili. I Troiani, convinti di aver costretto i Greci alla ritirata, introducono quel legno sacro all’interno delle mura cittadine, ignari che al suo interno si nascondano guerrieri pronti a spalancare le porte alla flotta achea. Quel piano non si limitava a un’azione tattica, ma mirava ad un autentico annichilimento strategico: neutralizzare […] Read more

La teoria del pazzo di Kissinger: strategia e assonanze con i dazi di Trump nel 2025

La teoria del pazzo di Kissinger: strategia e assonanze con i dazi di Trump nel 2025

La Teoria del Pazzo, una strategia politica associata al presidente statunitense Richard Nixon e al suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale Henry Kissinger, mirava a intimorire gli avversari coltivando un’immagine di imprevedibilità e irrazionalità. Questo articolo esplora le origini, l’applicazione e l’impatto della teoria durante la presidenza Nixon (1969-1974), con un focus sul ruolo di Kissinger. Inoltre, analizza le assonanze con la politica dei dazi di Donald Trump nel contesto di maggio 2025.

Origini e Concetto della Teoria del Pazzo

La Teoria del Pazzo si basava sull’idea che gli avversari, in particolare i leader del Blocco Comunista come l’Unione Sovietica e il […] Read more