Qual è il costo dei link d’acquisto nel 2018?
David McSweeney ha condotto un’indagine contattando ben 250 siti web in 5 nicchie e ha rilevato che il costo medio di ogni link era pari a $ 352,92. Lo stesso tipo di indagine è stata condotta due anni più tardi, per il 2018. Lo studio, però, stavolta ha coinvolto più portali in più nicchie.
Nicchie e dati dell’indagine del 2018
Nel corso di questa indagine sono stati raggiunti 450 siti web appartenenti a 9 nicchie competitive (vale a dire 50 siti web per ognuna). Le nicchie oggetto di questo esperimento sono state le seguenti:
- Cibo
- Finanza
- Fitness
- Fotografia
- Marketing
- Matrimoni
- Moda
- Parenting
- Viaggio
Ad ogni sito è stata inviata una e-mail di sensibilizzazione, la stessa che è stata inviata nel 2016. Nel testo si rendeva noto che si desiderava acquistare un link sul loro sito e si voleva conoscere il costo del servizio. Dopo un confronto di questa indagine con quella condotta due anni fa, solo il 12,6% dei portali contattati ha accettato di vendere un link, rispetto al 18,4% del 2016.
I siti che si occupano di viaggi sono stati quelli più propensi ad accettare di vendere un link: circa il 44% dei 50 siti contattati. A dire il vero, questa tendenza si era già registrata anche nel 2016. Sei dei siti contattati hanno stabilito che il link doveva essere “Nofollow”. Questi dati ci fanno capire che una buona parte dei portali che si occupano di viaggi commerciali stanno comprando link.
Se diamo un’occhiata ai prezzi effettivi d’acquisto dei link, ci rendiamo conto i costi variano tanto: si passa dai $50 per un link proveniente da un blog di genitori con un Domain Rating (DR) di 32, per arrivare ad un costo più sostanzioso pari a € 2,500 all’anno. In questo caso, il link proveniva da un blog di viaggio con un Domain Rating (DR) di 56.
Quanto costano i guestpost?
Una seconda indagine che condotta ha riguardato il costo dei post ospiti nei siti in cui è possibile svolgere delle attività di web marketing, facendo link building. L’ obiettivo è stato quello di conoscere il costo per ogni singolo post ospitato in questi siti web che risultano ben posizionati sul motore di ricerca.
Sono stati contattati 180 blog suddivisi in nove nicchie (vale a dire 20 blog per ciascuna nicchia) con una semplice e-mail, senza menzionare alcun pagamento.
I risultati di questo esperimento sono i seguenti: dei blog che ospitano i post pubblicati da utenti esterni al sito, 22 di essi non hanno chiesto soldi. Altri 24, invece, hanno chiesto un pagamento per ogni post pubblicato sui loro siti. La parte rimanente, di 134 blog contattati, invece, non ha risposto alla nostra e-mail.
Il dato che subito salta all’occhio è il seguente: il 52% dei siti contattati, ha richiesto un pagamento. Il numero, se vogliamo, è sicuramente molto alto. Abbiamo dato un’occhiata ai blog che caricano post creati da parte degli ospiti e che sono suddivisi per nicchia. Il dato sorprendente che fuoriesce da questo studio è che i blog finanziari hanno preso il comando e circa il 31% dei blogger, vale a dire quasi un terzo di loro, chiede denaro in cambio della pubblicazione di un post all’interno del loro blog.
Se dobbiamo creare una piccola graduatoria, diciamo che subito dopo i blog finanziari sono al top, seguiti dai blog di viaggi, moda e fotografia. Seguendo questo ordine, si comprende che i blog finanziari sono quelli che chiedono quasi sempre soldi in cambio della pubblicazione di un post. Poi, via via anche gli altri ma con minor frequenza. Durante l’indagine, infatti, il blogger di siti che tratta tematiche diverse dalla finanza ha chiesto soldi solamente 1 volta su 5.
Qual è il costo di acquisto di un guest post nel 2018?
Nella parte di studio in cui ci si è occupati di indagare sul costo di un guest post nel 2018, ancora una volta è stato riscontrata una notevole variazione dei prezzi di mercato fissati dai blogger. Il costo più basso di questo tipo di servizio è stato di 15 euro. Quest’ultima, tra le altre cose, viene definita dallo stesso proprietario del blog come una vera e propria tassa sulla pubblicazione dei contenuti scritti. Questa risposta è pervenuta da blog fotografico con un Domain Rating (DR) di 12.
L’offerta più costosa che ricevuta durante questo sperimento è stata di 300 euro. Essa proveniva da un blog di matrimonio, con Domain Rating (DR) di 67. L’indagine condotta su 180 siti che operano nel settore dei matrimoni, che ha consentito di ottenere un dato molto interessante: il costo medio di pubblicazione di un post in media si aggira intorno a $ 77,80.
L’acquisto dei link non è la migliore delle idee. Ecco perché
Dopo questa seconda indagine condotta a distanza di appena due anni, siamo arrivati ad una personale conclusione: ci sono diversi motivi che ci fanno pensare che l’acquisto dei link non sia l’idea migliore che possa avere chi ha intenzione di investire nel settore del web marketing.
La prima ragione di questa nostra affermazione è rappresentata dal fatto che è impossibile acquistare dei link economici per raggiungere i propri obiettivi. Spesso e volentieri, infatti, una strategia di web marketing richiede l’impiego di fondi piuttosto sostanziosi, rendendo la propria attività poco economica. E il rischio che si corre di non riuscire a coprire gli investimenti compiuti con i ritorni generati dalla propria attività sul web.
Un’altra ragione, che ci porta a pensare che l’acquisto di finti sia antieconomico, è data dal fatto che spesso i link acquistati possono essere di qualità molto bassa. Facciamo un esempio per chiarire questo concetto. Supponiamo che un blogger ci voglia vendere un link. Ovviamente noi non abbiamo l’esclusiva, ciò vuol dire che oltre a noi lo venderà anche a tanti altri che ne faranno richiesta. Questo aspetto non deve essere assolutamente sottovalutato: se un sito o blog accetta link basati non sul merito, ma sull’hard-cash, molto probabilmente si finirà con l’essere collegati a dei siti che non hanno un’altissima reputazione in rete e rischiano anche di compromettere quella dei siti che pubblicano post nei blog che offrono dei servizi di guest post.
Google al momento dispone di un algoritmo molto sofisticato in grado di individuare chi acquista i link e di applicare le penalizzazioni del caso, se i propri contenuti vengono qualificati negativamente e considerati poco utili al lettore o addirittura come contenuti spazzatura.