Jerry Seinfeld pronuncia l’elegia del Cinema: “un’era conclusa”

Jerry Seinfeld pronuncia l’elegia del Cinema: “un’era conclusa”

Jerry Seinfeld, noto per la sua franchezza, ha espresso un’analisi tagliente sullo stato attuale dell’industria cinematografica, dichiarandola “terminata” e non più il vertice culturale che era un tempo. In una recente intervista con la rivista GQ, l’iconico comico ha discusso del suo esordio nella regia di lungometraggi con “Unfrosted”, mentre lamentava la crisi che percepisce all’interno del settore.

Seinfeld ha espresso ammirazione per il impegno dei suoi collaboratori in “Unfrosted”, ma non ha potuto ignorare ciò che considera un cambiamento fondamentale nel panorama del cinema. “Sono così seri! Non hanno idea che l’industria cinematografica sia finita. Non lo sanno”, ha osservato, evidenziando lo scollamento tra l’etica lavorativa del settore e la sua attuale realtà.

Il comico trasformato in regista ha poi approfondito le sue opinioni, notando che i film non hanno più lo stesso impatto sulla società di un tempo. “Il cinema non occupa più il vertice nella gerarchia sociale e culturale come faceva per la maggior parte della nostra vita”, ha affermato Seinfeld. “Ora stiamo camminando attraverso un getto d’acqua, cercando solo di vedere”, ha aggiunto, illustrando l’abbondanza schiacciante di contenuti disponibili al pubblico oggi.

Quando gli è stato chiesto cosa abbia sostituito i film nel zeitgeist culturale, la risposta di Seinfeld è stata netta: “Confusione. La disorientamento ha sostituito l’industria cinematografica.” Ha descritto un diffuso senso di incertezza all’interno del settore dell’intrattenimento, con professionisti che lottano per comprendere il panorama in continua evoluzione e il loro ruolo al suo interno.

In questo contesto di sconvolgimenti nell’industria, l’ultimo progetto di Seinfeld, “Unfrosted”, offre un cambiamento rispetto ai tradizionali film. La commedia esplora la interessante storia della creazione dei Pop-Tart durante le guerre cerealicole degli anni ’60 tra Kellogg’s e Post. Con Seinfeld stesso accanto a pesi massimi della commedia come Melissa McCarthy e Amy Schumer, il film promette una visione fresca di un momento peculiare della storia americana.

Nel ruolo di autore e produttore di “Unfrosted”, Seinfeld porta la sua firma spiritosa e la sua sensibilità comica al progetto, segnando il suo ingresso più significativo nel mondo dei lungometraggi da “Bee Movie” del 2007. Con il suo mix di umorismo e intrigante storia, “Unfrosted” è un testimone dell’influenza duratura di Seinfeld e della sua volontà di sfidare le norme convenzionali del settore.

In un’epoca di incertezza e mutamento, Jerry Seinfeld rimane una voce di intelligenza e franchezza, offrendo una prospettiva provocatoria sul paesaggio sempre mutevole del cinema e dell’intrattenimento.

Alla domanda su cosa, a suo giudizio, abbia sostituito il cinema, Seinfeld ha risposto con una certa dose di pessimismo: “Direi la confusione. La disorientamento ha preso il posto dell’industria cinematografica. Tutti quelli che conosco nel mondo dello spettacolo, ogni giorno, si chiedono: ‘Cosa sta succedendo? Come si fa? Che cosa dobbiamo fare adesso?'”

L’uscita di “Unfrosted”, commedia che ripercorre la battaglia tra i giganti dei cereali Kellogg’s e Post nella creazione del Pop-Tart ai primi degli anni Sessanta, vede Seinfeld e Melissa McCarthy nei panni dei dirigenti Kellogg’s, mentre Amy Schumer interpreta la leader di Post. Per Seinfeld, che ha scritto la sceneggiatura ed è anche produttore, si tratta del primo vero progetto cinematografico dopo “Bee Movie” del 2007, film d’animazione in cui ha prestato la voce al protagonista.

Le dichiarazioni di Seinfeld, pungenti e provocatorie come da suo stile, aprono un interessante dibattito sul futuro del cinema e sul suo ruolo nella società contemporanea. Sarà davvero un’era conclusa, o il cinema troverà nuovi linguaggi per riconquistare il suo pubblico?